Il Gattinara, rosso di razza e nerbo vigorosi, uniti a nobile stoffa, è una delle più belle conferme di come i Nebbioli dell’Alto Piemonte nulla abbiano da invidiare, non solo per finezza di profumi e complessità aromatica ma anche per prestanza e consapevolezza, ai famosi cugini albesi. Abbiamo a che fare con un vino dalla storia antica, apprezzato già nel Cinquecento presso tutte le corti europee grazie al Cardinale Mercurino Arborio di Gattinara, Gran Cavaliere di Carlo V d’Asburgo, diplomatico finissimo ed inventore dei “pranzi di lavoro” durante i quali era solito offrire il nettare delle terre natie. Tre secoli più tardi, grazie al suo vino, ritenuto il più longevo rosso generato da uve Nebbiolo, che nel territorio prende il nome di Spanna, Gattinara divenne la prima stazione enologica sperimentale del Regno di Savoia. Ed anche in epoca successiva abbondano gli estimatori, a partire da Mario Soldati, che lo ha giudicato “il più degno e aristocratico vino italiano”.
Eppure, a dispetto di così eccellenti radici storiche e della capacità di reggere, nelle annate buone, invecchiamenti trentennali, il Gattinara, che porta il nome di un piccolo ma attivo centro in provincia di Vercelli, la cui stretta comunanza col vino è testimoniata dallo stemma cittadino raffigurante una vite carica di grappoli, si rivolge ormai ad una cerchia ristretta di appassionati. Ci vorrebbe forse più entusiasmo e dinamismo, come quello che caratterizza la Travaglini, una brillante realtà a conduzione familiare in cui l’esperienza e la passione per la qualità di Arturo Travaglini, che già nel 1958 produceva Gattinara, è stata ereditata dal figlio Giancarlo. Oggi al timone dell’azienda troviamo la moglie Liliana con le figlie Cristina e Cinzia ed il genero Massimo.
Sono ben 55 gli ettari vitati di proprietà, buona parte dell’intera denominazione, dai quali si ottengono all’incirca 250 mila bottiglie. Brilla per morbidezza, rotondità e persistenza gustativa il Gattinara Docg Riserva, frutto di un’esasperata selezione che riesce ad enfatizzare al meglio l’impronta territoriale ed ha tutte le carte in regola per sfidare il tempo. Esaltante anche l’altro gioiello di famiglia, il Gattinara Docg Tre Vigne, che mette insieme le uve provenienti da tre vigneti “storici”, caratterizzati da ecosistemi diversi: un vino di gran classe che abbina alla profondità una beva piacevolissima. In bell’ascesa, infine, il Nebbiolo Coste della Sesia, contraddistinto da tannini delicati e pregevole equilibrio.
(© pubblicato su “Mondo Agricolo” 5/2008)
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