Non più solo vino fresco e beverino, da consumare appena imbottigliato, ma anche e soprattutto bianco di bella struttura e complessità, sempre piu longevo. Questo l’attuale, fortunato, volto del Lugana, che nasce nell’omonima zona a sud del lago di Garda patria di vini apprezzati da secoli, grazie all’impegno di un gruppo di produttori decisi a dimostrare tutte le enoiche possibilità offerte dalla sua autoctona uva madre – il Trebbiano di Soave localmente denominato Trebbiano di Lugana – in questo territorio, dai suoli estemamente argillosi e calcarei, baciato dal mite clima regalato dal vicino lago.

Alla nuova consapevolezza del notevole potenziale del bianco della Riviera gardesana molto ha contribuito la passione, la professionalità e la voglia di qualità della Cà dei Frati, una delle cantine piu rappresentative del panorama produttivo lacustre con 68 ettari di vigneti (allevati a Guyot) estesi intorno ad un antico convento di Carmelitani, nel cuore della Lugana. Alla guida dell’azienda fondata nel 1939 dal bisnonno Domenico ci sono oggi i fratelli lgino, Gian Franco e Anna Maria Dal Cero, insieme a papà Piero e mamma Santina, che si definiscono con orgoglio “artigiani” del vino. In sapiente equilibrio tra rispetto della tradizione del territorio e apertura al confronto e alla ricerca, i Dal Cero si sono prefissi l’obiettivo di esaltare i vitigni testimoni della storia viticola del luogo e, con le loro sempre valide declinazioni del Lugana, hanno raggiunto risultati pregevolissimi.

Vedi, mirabile espressione del terroir gardesano, il Lugana Brolettino, frutto di rigorose selezioni nelle vigne più vocate di sole uve Trebbiano di Lugana e di maturazioni spinte sino a metà ottobre per regalare, accanto ad espressione unica e territorialità inconfondibile, struttura e capacità di durare nel tempo. E poi attenta scelta del rovere, piccolo, dove far sostare il vino per 10 mesi (o di più se necessario), con tre mesi successivi di affinamento in bottiglia. L’assaggio è pieno, al palato un abbraccio di sensazioni, floreali e fruttate. In bocca prevalgono calore, pienezza e grassezza, mentre l’acidità, supportata da una decisa impronta minerale, prepara ed invita al sorso successivo. Partner perfetto in tavola di zuppe invernali, carni bianche, formaggi di media stagionatura.

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