C’è una magica alchimia alla base del Barolo Chinato, un vino aromatizzato molto speciale nato in Piemonte sul finire dell’Ottocento e recentemente riscoperto dopo aver rischiato l’estinzione. Quello che era in origine un elisir-medicinale, con capacità antipiretiche e digestive, viene apprezzato oggi in nuove ed interessanti sfere di consumo, come vino da meditazione ma anche come compagno ideale del cioccolato. La versione firmata Giulio Cocchi, storica azienda astigiana di proprietà della famiglia Bava, è prodotta senza interruzioni dal 1891 ed è frutto di una ricetta top secret che, accanto ad un Barolo rigorosamente Docg, vede la presenza di oltre venticinque erbe e spezie scelte ed opportunamente dosate, tra le quali la corteccia di china calissaja, radici di rabarbaro e genziana ed il prezioso seme del cardamomo. Il segreto sta nell’armonia degli aromi, i cui principi attivi vengono estratti con una lenta macerazione a temperatura ambiente seguita da un affinamento in botte per quasi un anno.
Ed è proprio il grande equilibrio olfattivo e gustativo, con sensazioni intense e persistenti ed una gradevolissima alternanza tra dolce ed amaricante, la caratteristica che più si fa apprezzare di questo peculiare prodotto nonché quella che lo distingue dalle “imitazioni”. Le occasioni per gustarlo sono svariate, servito alla temperatura di 16-18°C, come elegante fine pasto oppure riscaldato a vapore con una scorza di arancia. A Roberto Bava, vignaiolo e tra i fondatori della Compagnia del cioccolato, va il merito di aver sottolineato per primo, nel 1995, la capacità del Barolo Chinato di reggere e completare il gusto persistente del cioccolato, specie di quello più ricco di cacao. Un felicissimo matrimonio, come dimostra la squisita pralina artigianale al Barolo Chinato Cocchi, creata dal maestro cioccolatiere Andrea Slitti e distribuita dalla Giulio Cocchi in un elegante astuccio da nove pezzi.
Forte delle sue robuste tradizioni, il Barolo Chinato sta diventando ormai un vino trendy, apprezzato non solo in Italia ma anche all’estero. Un successo che non sorprende se si pensa che già nel lontano 1913 la carta intestata di Giulio Cocchi, “produttore di Barolo Chinato”, comprovava l’esistenza di cinque filiali, poi divenute sette, in Piemonte, Liguria e Lombardia e che i suoi prodotti (vini aromatizzati e spumanti) vantavano una presenza internazionale: da Londra a New York, dall’Africa coloniale al Venezuela, fino a Sidney.
(pubblicato su “Mondo Agricolo”, 12/2010)
Giulio Cocchi Spumanti srl
Via Liprandi, 21
14023 Cocconato d’Asti (AT)
www.cocchi.it