Vini d’autore a pienissimo titolo quelli concepiti e realizzati da Cristina Geminiani, abile e sensibile regista della Fattoria Zerbina, la tenuta di famiglia sulle colline romagnole di Faenza alla quale si dedica con passione dal 1987 e da dove ha saputo guidare la rinascita dei vini dell’Emilia Romagna. Laureata in Agraria, un corso di studi di enologia all’Università di Bordeaux, Cristina è enoproduttrice coinvolta totalmente nel proprio lavoro, ama profondamente il suo territorio e si è impegnata allo spasimo per esprimerlo al meglio con una gamma di prodotti enoici di eccellenza assoluta, nati dalla rivalutazione delle grandi tradizioni viticole locali coniugata con ricerca ed applicazione delle più moderne tecniche enologiche. L’obiettivo fin da subito è stato quello di valorizzare le uve autoctone e per il Sangiovese – che è alla base di tutti i rossi aziendali – questo intento si tradusse in poco più di due anni nella messa a dimora della prima vigna ad alberello ad alta densità di impianto (oggi però nei 31 ettari di vigna dell’azienda prevale una forma di allevamento a spalliera molto simile al “gobelet” bordolese) e nella sperimentazione delle prime selezioni clonali affidabili di questo vitigno.
Altrettanto innovativo fu poi l’approccio con l’Albana, varietà fino ad allora conosciuta più per la sua generosità che per la sua finezza. Ma dovevano ancora arrivare la bravura e la tenacia di Cristina che, memore della sua esperienza d’Oltralpe, decise di tentare la strada della muffa nobile su pianta e della vendemmia scalare in stile Sauternes. Una scelta coraggiosa, che ha richiesto annate di dedizione e sacrifici per gestire a dovere l’impresa, poi ripagati da quello straordinario vino che è lo Scacco Matto, prodotto soltanto nelle annate che permettono ai grappoli di essere attaccati dalla Botrytis cinerea e sempre frutto di uno scrupolo quasi maniacale nella selezione, a volte anche acino per acino. Il risultato è un prodotto di grande complessità e fascino osannato dalla critica e sicuramente tra i migliori vini dolci d’Italia, che ha contribuito non poco alla successiva fama e alla fortuna dell’Albana di Romagna Passito. Riscontri ugualmente esaltanti trova oggi il Sangiovese di Romagna più rappresentativo dell’azienda, la splendida selezione Pietramora affinata per un anno in barriques di rovere francese (70% nuove): un rosso di rara potenza combinata con suprema eleganza che sposa l’uva principe di Fattoria Zerbina a piccole percentuali di Ancellotta, vitigno tradizionale dei colli romagnoli spesso bistrattato ma sul quale Cristina Geminiani ha sempre puntato molto, tanto da considerarlo il suo Petit Verdot.
(© pubblicato su “Mondo Agricolo” 5/2008)
Fattoria Zerbina Fraz. Marzeno 48018 Faenza (RA) www.zerbina.com